Chiara Bisconti: Personal Branding e disintermediazione

Pubblichiamo l’intervista fatta alla nostra Ambassador Chiara Bisconti, Assessora al Comune di Milano dal 2011 e sponsor di un progetto sullo smartworking che si sta diffondendo fra organizzazioni pubbliche e private: la giornata del lavoro agile. L’iniziativa del lavoro agile è proprio il progetto che Chiara ha messo nel suo profilo LinkedIn anche per farlo conoscere a più persone grazie alla rete, come dicevamo nel post su LinkedIn e Personal Branding. Scopriamo che Chiara è una HR Director in aspettativa – un profilo tecnico prestato temporaneamente alla comunità milanese – e che #disintermediazione è una parola chiave nel suo uso dei social.

Francesca: Chi sei? Qual è il tuo ruolo? Di cosa ti occupi?

Sono Assessora al Comune di Milano con deleghe al benessere, sport, qualità della vita, tempo libero, verde, tutela animali, Risorse Umane e servizi generali.

F: Ci racconti qual è il percorso che ti ha portato a rivestire il tuo attuale ruolo?

Si è trattato di una vera e propria chiamata di servizio al bene comune. Il neo eletto sindaco Pisapia, nel giugno 2011, cercava persone che venissero dalla società civile per un progetto di servizio al bene comune. Non conoscevo direttamente Pisapia ma eravamo in contatto attraverso una rete comune.

Io ero HR Director in Nestlè e mai mi sarei immaginata quello che stava per accadere. Ricordo il momento in cui mi ha chiamato ancora con grande emozione: mi ha proposto un incontro per parlarmi del suo progetto per la nuova squadra di assessori per il Comune di Milano. Il giorno dopo sono andata in azienda e da quel momento sono in aspettativa (per carica pubblica) e lavoro per il bene di una città che amo molto.

F: Sei (o sei stata) impegnata sul piano politico/sociale? Che cause sostieni/hai sostenuto e con che ruolo?

L’azienda in cui ho lavorato fino al 2011, Nestlè, aveva nella sua carta dei valori l’impegno verso la società. Avevo ricevuto un’importante formazione verso la CSR (Corporate Social Responsibility). Eravamo abituati a ragionare molto rispetto alla restituzione al territorio di progetti, iniziative ed energie che provenissero dalle risorse aziendali e dalle persone che lavoravano in azienda. Questo è l’approccio che continuo ad avere oggi nel mio quotidiano.

F: “Il Personal Brand è ciò che gli altri dicono di te”. Chi ti conosce bene quali 3 parole chiave usa per descriverti?

Mi riconoscono una profonda competenza che emerge con grande energia e forte spontaneità.

F: Ci racconti un’occasione in cui il Personal Branding e la tua attività in rete ti hanno portato opportunità/valore?

Da quando ho un ruolo pubblico vivo come fondamentale l’uso dei social – in particolare Facebook e Twitter – che sono per me canali diretti verso i cittadini che mi permettono di ricevere costanti feedback e di tastare il polso delle situazioni senza filtro. Questa disintermediazione è un’occasione preziosa e mi permette di trasmettere e ricevere contributi, anche su un piano emozionale.

F: Donne e Personal Branding, dicci la tua

Credo che noi donne siamo molto brave a impostare rapporti diretti, immediati e di farlo in modo empatico: abbiamo un’abilità innata alla relazione che resta talvolta prevalentemente più su un piano intimo e riservato. Ragionare anche in termini di personal branding può voler dire attivarci in una direzione più ampia: usare una modalità pratica e diretta per far emergere dalla nostra sfera intima un orizzonte molto più ampio che amplifica la nostra efficacia comunicativa verso il nostro pubblico.

F: Qual è il tuo buon proposito di Personal Branding per il 2015?

Mi rendo sempre più conto di quanto il peso delle parole porti con sé una serie di conseguenza molto pesanti. Molti abusano delle parole (anche in rete) utilizzando una cifra sempre molto pessimistica e negativa che io soffro – sopporto poco – in prima persona. Il mio proposito di personal branding è quello di portare un messaggio con una cifra comunicativa ottimista e facendo un uso oculato della lingua perché so quanto questa talvolta possa condizionare.

 

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One comment on “Chiara Bisconti: Personal Branding e disintermediazione

  1. gabriella amatori ha detto:

    Anche questo tuo contributo, Chiara, è per me molto importante.
    Mi piacciono i concetti di qualità della vita e restituzione al territorio di progetti.
    Da anni esercito la mia attività con passione e sulla base di certi valori e credo fermamente che il territorio e la qualità della società è dovere di tutti noi e che chi per anni ha tratto beneficio dallo sfruttamento del territorio debba o reinvestire in opere pubbliche o restituire al territorio una parte del suo utile per una vita migliore.
    Credo inoltre che l’Amministrazione Pubblica debba dialogare con i suoi cittadini perche’ non si possono fare programmi senza avere sentito il bisogno di chi poi utilizza la città e i suoi servizi, pertanto ben venga questo nuovo concetto di disintermediazione.
    Ragionando da donna e secondo i miei canoni quando tu parli di sfera intima penso tu voglia intendere che noi donne proprio per nostro dna ragioniamo con il cuore, in realtà la natura ci ha dato la bellezza di mettere al mondo i nostri figli, di proteggerli e di farli crescere e così guardiamo con occhi diversi al nostro lavoro e alla nostra mission che consiste nel benessere della società e alla difesa dei diritti di tutti.
    Grazie mille.
    Gabriella

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