She Factor Queen: intervista a Luigia Tauro

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Intervista a Luigia Tauro, che si è aggiudicata il titolo di She Factor Queen 2015 nella categoria The Best is Yet to Come.

1) Chi sei? Qual è il tuo ruolo? Di cosa ti occupi?

Sono una manager con esperienza sui servizi digitali e sul governo della tecnologia in diversi settori industriali e dei servizi. Nel 2009 sono stata la prima e unica presidente donna della comunità italiana dei CIO. Attualmente sono docente di IT Strategy & Innovation for Finance presso la Scuola di Alta Formazione del CETIF (Università Cattolica di Milano) e sono consigliere di amministrazione dell’Azienda Pubblica Servizi alla Persona Città di Siena.

2) Ci racconti qual è il percorso che ti ha portato a rivestire il tuo attuale ruolo?

Devo innanzitutto ad Olivetti la mia crescita professionale, caratterizzata da una profonda competenza tecnica, da una attenzione particolare alle persone – senza le quali nessun progetto di innovazione può avere successo – e dalla passione per l’innovazione tecnologica e lo strategic thinking. Dopo una breve esperienza di consulenza direzionale in Accenture e in Gartner, sono tornata a lavorare in azienda, stavolta nel settore bancario, dove ho avuto la possibilità di avviare, nel 2000, una start-up internet.

Con il manifestarsi della crisi del mercato informatico ed il nascere dell’esigenza di un forte controllo manageriale sulla spesa ICT, ho assunto nel 2001 la responsabilità di ICT Governance in uno dei principali gruppi bancari italiani, introducendo per prima in Italia i processi di Project Portfolio Management e guidando negli anni successivi il consolidamento dell’informatica di Gruppo in una società di servizi dedicata. Ho rappresentato il gruppo bancario in diversi consigli di amministrazione e consigli direttivi di enti ed aziende partecipate e nel biennio 2006-2007 ho completato il mio percorso di studi con un MBA presso il MIP, la School of Business del Politecnico di Milano.

3) Sei (o sei stata) impegnata sul piano politico/sociale? Che cause sostieni/hai sostenuto e con che ruolo?

Sono impegnata socialmente sui temi dell’economia del lavoro femminile e del welfare, attraverso la Fondazione Marisa Bellisario, di cui sono la Referente per i giovani della Regione Toscana. Nell’ottobre del 2012, subito dopo l’entrata in vigore della legge 120/2011 (cosiddetta legge Golfo-Mosca), ho organizzato a Firenze la XIII edizione del Convegno internazionale Donna Economia e Potere, con il provocatorio titolo: “Senza Donne non si esce, Senza Donne non si cresce”. Dal 2013 uso attivamente i social media per sostenere i diritti delle donne nella prevenzione e cura del tumore al seno e siedo, come ex-paziente, nel Consiglio Direttivo di Europa Donna Italia, il movimento fondato venti anni fa dal Prof. Umberto Veronesi.

4) “Il Personal Brand è ciò che gli altri dicono di te”. Chi ti conosce bene quali 3 parole chiave usa per descriverti?

Affidabile, presente, determinata.

5) Ci racconti un’occasione in cui il Personal Branding e la tua attività in rete ti hanno portato opportunità/valore?

#breastunit #dirittodicura, una campagna condotta sui social media e sui principali quotidiani online per protestare contro i ritardi nella costituzione in Italia della rete di centri oncologici di senologia, come previsto dalle direttive europee. Ho avviato la campagna come consigliera di Europa Donna con un post sul mio blog personale e contattando una serie di account Twitter attivi sui diritti delle donne. Grazie alla reputazione online che mi ero costruita nei mesi precedenti ed esclusivamente con il passaparola, il post è stato ripreso da più di 50 blogger ed è sfociato in un tweetmob con più di 800.000 contatti il giorno prefissato, il 17 giugno 2014. La mobilitazione ha dato i suoi frutti a dicembre 2014, quando la Conferenza Permanente per i Rapporti tra lo Stato, le Regioni e le Provincie Autonome di Trento e Bolzano ha approvato il documento recante le “Linee di indirizzo sulle modalità organizzative ed assistenziali della rete dei centri di senologia”, con l’obbligo di implementarli entro il 2016.

6) Donne e Personal Branding, dicci la tua.

Il personal branding per me si identifica con la propria reputazione professionale e sociale. Quello che ho potuto sperimentare frequentando per dieci anni in uno dei network femminili più consolidato del panorama italiano (la Fondazione Bellisario) è che la maggior parte delle donne che lavorano in Italia si concentra sulla crescita delle proprie competenze, sottostimando l’importanza del networking. Questo ci rende invisibili nel momento in cui vengono fatte le scelte chiave (in azienda o nella società civile), quelle che potrebbero promuovere una maggiore presenza femminile nei centri decisionali. Credo quindi che ogni donna dovrebbe imparare a comunicare i risultati ottenuti ed i propri punti di vista, sfruttando sia convegni di settore che, soprattutto, la rete.

7) Cosa ha significato per te partecipare a She Factor?

Nel 2013, quando ho deciso di uscire dalla comfort zone e mi sono presa una pausa di un anno per ripensare il ruolo del lavoro nel mio futuro, ho sperimentato a largo spettro sulle piattaforme social, creando per me un profilo orientato all’impegno sociale in favore delle donne. She Factor mi ha fatto comprendere che era arrivato il momento di portare online anche le mie competenze core sull’innovazione technology-driven. Ho anche avuto l’opportunità di imparare molto dal lavoro con la mia tandem, Stefania Sergi, che non conoscevo e che dalle prime parole scambiate ha dimostrato di avere ritmo, linguaggio e riferimenti culturali perfettamente consonanti con i miei (Mafe docet).

8) Hai scoperto qualcosa che prima non conoscevi o di cui non avevi percepito l’importanza? Descrivilo qui brevemente.

Si, due aspetti. Che quando mi presento, la mia bio deve descrivere non solo cosa so fare, o cosa mi appassiona, ma anche a cosa aspiro. E che l’immagine che dò di me deve essere coerente (anche graficamente) sui diversi canali.

9) Cosa ti senti di dire/suggerire a chi non ha partecipato?

Di leggersi i post del blog di She Factor e seguire online il team, gli ambassador e i giudici, per approfittare dei loro preziosi consigli. E poi di non perdere l’opportunità, nelle prossime edizioni, di lavorare – anche solo virtualmente – con un gruppo di persone così stimolanti.

E noi invece vi consigliamo di continuare a seguire Luigia a partire dal suo post sull’esperienza di She Factor!

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