SheFactor Queen: intervista a Simona Vitale

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Pubblichiamo la nostra intervista a Simona Vitale, una delle 4 She Factor Queen 2015. Quanto ci piace leggere il percorso formativo di una coach realmente preparata e credibile!

1) Chi sei? Qual è il tuo ruolo? Di cosa ti occupi?

Sono una “woman coach” ed una counselor. Aiuto le donne (ma non solo) a raggiungere i propri obiettivi personali. Il mio compito è quello di aiutarle a fare chiarezza interiore su ciò che vogliono e ridurre la distanza tra la vita ideale e quella reale. Mi occupo della valorizzazione delle potenzialità dei miei clienti ed anche di diffondere una cultura di armonia che tenga conto della pace e del rispetto tra i sessi, inter e intra-genere.

2) Ci racconti qual è il percorso che ti ha portato a rivestire il tuo attuale ruolo?

Studio psicologia da quando avevo 15 anni. Dopo aver conseguito un diploma presso un liceo psico-pedagogico mi laureo in Sociologia con il massimo dei voti, poi conseguo un dottorato di ricerca in Sociologia e Ricerca Sociale. In Inghilterra ho poi frequentato una scuola di coaching, infine ho preso il titolo di counselor in Psicologia Gestalt dopo aver frequentato una scuola triennale in psicologia umanistico – esistenziale.

Intanto seguo tanti corsi, prendo il tesserino di giornalista pubblicista, vivo, amo, piango, cado, cresco e mi rialzo. Da bambina resto affascinata dalla forza e dalla grazia delle donne, forse anche suggestionata dalla storia di mia madre che mi ha cresciuta come ragazza madre. Ben presto decido di dedicare la mia vita alle donne per ricordare loro quanto sono belle. Nonostante la mia vocazione per il femminile, amo gli uomini, anzi mi piacciono tantissimo nelle loro differenze con le donne. Sono eterossessuale e innamorata degli uomini.

3) Sei (o sei stata) impegnata sul piano politico/sociale? Che cause sostieni/hai sostenuto e con che ruolo?

Sono leader della “Rete al Femminile Napoli”, un gruppo che promuove l’imprenditoria al femminile e la valorizzazione delle donne nel mercato del lavoro. Il progetto della rete al femminile vede coinvolte diverse città italiane ed è nato per sostenere la diffusione di una cultura imprenditoriale delle donne per volontà di Gioia Gottini, premiata quest’anno da “facebook stories” per il suo impegno, audacia e creatività.

4) “Il Personal Brand è ciò che gli altri dicono di te”. Chi ti conosce bene quali 3 parole chiave usa per descriverti?

Vitale, affidabile, magica.

5) Ci racconti un’occasione in cui il Personal Branding e la tua attività in rete ti hanno portato opportunità/valore?

Penso alla mia esperienza con Twitter. Sono entrata a far parte della community di questo social da pochissimo, quando la mia presenza sul web era già solida. Ho trasferito le mie competenze di personal branding per la gestione di Twitter, redigendo la cover da me secondo colori e font che più mi rappresentavano e scegliendo con cura ogni singola parola espressa. Questa cura ed autenticità mi ha premiata con molti follower che mi seguono a proposito della mia attività. Insomma, sono molto contenta perché pare che chi mi sceglie non sia a caso sul mio profilo Twitter. Inoltre diversi follower sono attualmente divenuti mie clienti.

6) Donne e Personal Branding, dicci la tua

Credo che le donne e il personal branding (soprattutto in Italia) debbano ancora incontrarsi completamente. Le donne che se ne occupano però riconosco che sono grandiose: creative, esuberanti, vere. Il personal branding non ha sesso, ma quando lo fanno le donne si arricchisce tanto di profumi di cucina, di olii da massaggio e soprattutto di colore. Amo moltissimo le donne che si mettono in gioco curando il proprio personal branding, le trovo stimolanti ed audaci. Le donne sono capaci di essere meno “personaggio” e più umane quando incontrano un terreno di gioco come il personal branding.

7) Cosa ha significato per te partecipare a She Factor?

Ha significato moltissimo. Ha rappresentato un’ottima opportunità per affinare le mie competenze ed imparare tantissimo circa la veicolazione della mia identità professionale. Ho imparato a mettere più cura nei dettagli. Ho fatto uno shooting fotografico dopo aver letto i consigli sulle foto da divulgare in rete. Inoltre ho potuto apprendere i vantaggi nel coordinare i vari social (Facebook, Twitter, LinkedIn, ecc.).

Mi sono divertita moltissimo. Ho conosciuto molto donne in gamba in diversi settori. Ed è stato interessante avere la temperatura italiana di cosa sta accadendo tra il mondo femminile ed il personal branding. Ho avuto molto di scoprire alcune figure talentuose non solo in giuria ed anche rendermi conto di quanto il settore mamme blogger sia in espansione. Poi ho conosciuto la mia tandem: Simona Martini, che mi ha fatto da specchio. Una giovane, bella e grintosa dottore di ricerca con tanto amore per le novità, le tecnologie, il rigore metodologico ed il life-style.

Infine ho vinto la categoria “Donne che corrono coi lupi”, cosa potevo chiedere di meglio?

8) Hai scoperto qualcosa che prima non conoscevi o di cui non avevi percepito l’importanza? Descrivilo qui brevemente.

Ho scoperto Linkedin, che per anni ho snobbato. Lo trovo sobrio ed utile. Ho scoperto l’importanza della cura della propria immagine personale. Ed inoltre ho scoperto quanto può essere, divertente usare Twitter con le liste personalizzate. Inoltre ho scoperto due persone che mi piacciono molto come professionisti: Francesca Parviero e Luigi Centenaro che ho intenzione di seguire a lungo.

9) Cosa ti senti di dire/suggerire a chi non ha partecipato?

Iscriviti, gioca, divertiti. Per me lavorare sul personal branding è puro divertimento, lo ammetto. Ti invito a partecipare perché così avrai l’opportunità di scoprire tante cose su di te come professionista e come donna. Potresti scoprire risorse e capacità di cui sei ignara e che non sfrutti affatto, nonché punti di debolezza del tuo business che ti fanno perdere soldi e clienti. Partecipare a SheFactor è un’esperienza altamente formativa secondo me, nella quale vinci sempre, con o senza titolo di “Queen”.

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